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martedì 14 gennaio 2014

Un filo di vento

(Smoke on the water)
Fum(m)o sul mare. A Ravello.
Di fronte un imperfetto orizzonte
declinavo in più forme il silenzio,
fra un gelato alla carta
(senza dubbio di cuori)
e la tua veste leggera
intessuta di fiori
solamente per rima.
Avremmo fatto certo prima
a parlare. Degli altri,
che di noi è da sempre un'impresa.
Uno sguardo d'intesa
e sorrido contento.
Dal mare una brezza,
per legarci,
un filo divento.

2 commenti:

  1. una dimenticanza? lo spazio saltato, intendo. forse una terza persona singolare di un passato remoto, talmente lontano da averne perso l’accento. no, magari è la prima persona singolare di un presente che non vede l’ora di diventare futuro…
    forse compiaciuto (a ragione) di aver felicemente espresso un’emozione
    (la rima! è contagiosa ‘sta malattia :D )
    m.

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  2. Tutta la poesia è nata dal gioco di parole filo di vento / filo divento ...
    Gli si è legata intorno, come un abbraccio leggero, come un filo di vento.
    (hai ragione, senza la malattia della rima si farebbe molto prima)
    Con immutata stima (oops)
    G.

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