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martedì 3 settembre 2013

Basilicata coast quel che coast


Il Parco nazionale delle Murge, che comprende il Materano e si estende nelle Puglie.

Cosa sono le Murge? Una specie protetta di mosche particolarmente aggressive, che è severamente vietato uccidere, per cui sono impedite le disinfestazioni, gli insetticidi e pure gli zampironi.
Ti massacrano dovunque, a tavola, per strada, di notte, ma tu non puoi dire nulla.

Bisogna accettarle, come le vacche sacre dell'India.

Il navigatore della mia auto deve avere impostati parametri particolari.
Non la velocità, le strade migliori, la distanza.
I campi di grano.
Invece di indicarmi l'autostrada, mi conduce lungo interminabili distese coltivate a cereali.
Dove non incontri mai nessuno, auto o persone.
Anche se non mancano le tracce umane.
Lungo un rettilineo di almeno quindici chilometri in mezzo al nulla, ad un certo punto, disegnato sulla carreggiata, il rettangolo bianco di un posto auto. Uno solo. 
In corrispondenza di niente, non un'abitazione, una strada laterale, un capanno.
Sorgono mille domande. Chi l'ha tracciato, a chi e a cosa serva, quel posto auto in mezzo al nulla assoluto, lungo una strada larga e infinita, percorsa da nessuno.
E, soprattutto, che fare se non sia mai lo trovavi occupato?



Altre stranezze ai margini dell'immenso vuoto.

La casa così architettonicamente strampalata che dal ridere i muratori non sono riusciti a finirla.

Le fotografie e i mazzi di fiori lungo la strada, testimonianza di incidenti purtroppo mortali.

Però in punti di perfetto rettilineo, con ai margini pianure.


I sassi di Matera.
Una precisazione, perché ho sentito molti fare confusione. 
Pensano si tratti di pietre, di rocce. Tutt'altro.
I sassi di Matera sono i cuscini dell'albergo dove ho soggiornato.


Castel del Monte. Ore 13.00
Sì, però, prima di visitarlo, mangiamo qualcosa!
Il mio amico propone di cercare su internet una trattoria ben recensita.
Io, più concreto e affamato, nel frattempo chiedo nel parcheggio dove si possa pranzare.
Prima che arrivi connessione dell'i-phone siamo già nel parcheggio dell'agriturismo consigliatoci lì nei pressi. Il proprietario magnifica le pietanze, ma alla fine la cosa migliore sarà la toilette.
Memo. Mai scegliere dove mangiare su consiglio di una parcheggiatrice.
Per di più magra come 'nu spruoccolo.

Altamura.
Nel centro di quella cittadina, ad un semaforo affollato di vetture nell'ora di punta, incontriamo una celebrità locale. L'anziana donna famosa per essere ancora viva.
Attraversa la strada in un modo che ricorda il passo del gambero, ma anche la mossa del cavallo degli scacchi. Impassibile, fra frenate, strombazzate e improperi, la gentile signora guadagna miracolosamente indenne l'altro marciapiede. 
Odore di violette si spande nell'aria.

Carlo Levi.
Percorro infine la Basentana dalla Basilicata in direzione Salerno.
Strada sgombra, duecento chilometri in poco più di un'ora e mezza.
Poi arrivo ad Eboli, file interminabili fino a casa.
Altre due ore per fare appena cinquanta chilometri.
E hai voglia a lamentarti, non puoi farci niente, chiunque tu sia.
Carlo Levi ci fece un romanzo, su questa ineluttabilità del traffico.
Pure Cristo era stato costretto a fermarsi ad Eboli.

4 commenti:

  1. Siccome questo post, chissà perché, risulta il più letto da quando ho aperto il blog, e tuttavia non ha ricevuto neppure un commento, me lo commento da solo, che rimanga ad imperitura memoria nel deserto della considerazione come la mia auto nel desolato altopiano delle Murge nella tarda estate del 2013. Bravo GLaurito!!

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  2. Quante avventure mi sono persa distraendomi un attimo, Glaurito! Scusami, ma io a questo post un commento lo metto... se non altro perché mi piace l'idea che rimanga ad imperitura memoria dopo il tuo.
    SAM

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  3. Lo accetto solo se sei stata nelle Murge, o hai intenzione di andarci seguendo l'itinerario turistico che ti ho consigliato (ma, per favore, non mi occupare i parcheggio, eh?) :)

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  4. Ok, affare fatto, ci vado, perché non ci sono mai stata, almeno da quel che mi ricordo. Ci andrò a piedi, così non occupo più dello spazio dovuto.
    SAM

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