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lunedì 17 febbraio 2014

A Betania, in quei giorni

In quei giorni il Signore fanciullo frequentava la scuola di Betania, e si distingueva per la sua diligenza fra i figli dei farisei e dei sadducei. Uno di essi, Zappeo, non particolarmente portato per lo studio dell'ebraico, chiedeva sempre al Signore di copiare le frasi dell'analisi del logos, specialmente durante l'esame di fine anno, detto l'Apocalisse.
Si sporse quindi verso lo scranno di Gesù, ma il Signore, invece di fargli vedere semplicemente il papiro, sapendo che copiare non è cosa buona e giusta, provò a spiegargli il logos.
"Allora, Zappeo, in verità ti dico, per scrivere correttamente le frasi tieni conto che in principio era il verbo ...".
Zappeo, giovine pratico e concreto, vedendo che il Messia la prendeva troppo alla lontana, prima gli offrì un dattero del Libano, ma Gesù resistette come al solito alla tentazione, quindi provò a strappargli di mano il papiro per copiare, ma il Signore non cedette fino a quando rotolarono a terra.
In quei giorni, però, la maestra Suor Gerusalemma era come al solito piuttosto irritabile, e colpì violentemente Zappeo sul dorso della mano con una canna di bambù di Tiberiade, facendogli ripercorrere mentalmente, preceduta da opportuna invocazione, tutta la genealogia di Abramo.
La mano era gonfia e pulsante, e rossa come una bistecca.
Il Messia lo osservava soddisfatto che grazie alla sua persistenza la profezia si fosse avverata.
"... e il Verbo si è fatto carne!", annunciò.
E Zappeo risalì fino ad Adamo.

2 commenti:

  1. Confido in una reale prossima pubblicazione del seguito! :D Grazie! Mi fai davvero bene all'umore quando scrivi di queste cose!
    SAM

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    Risposte
    1. Far stare bene è il fine di tutte le religioni! :)

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