Una parola densa di significato per chi è credente.
Comunque l'occasione di un nuovo inizio.
Io a Natale ho perso la fede.
Non per il consumismo sfrenato.
Non per il mercimonio di preghiere e indulgenze.
Perché stamattina, mentre mi sciacquavo le mani con il sapone, nel lavandino del piano di sotto dove manca il tappo, mi si è sfilata ed è caduta nel sifone, e vani sono stati i tentativi di recupero.
Ho perso la fede.
Così, finalmente libero da vincoli e legami, ho pensato di ricominciare daccapo.
A raccontare storie, a contrabbandare dolcezze.
Inutili come, un tempo, le caramelle di resto.
A meno che la mano del negoziante pescasse quella giusta.
A me piacevano quelle tonde, bianche, fatte di zucchero e glassa... mi piacevano e mi andava bene, perchè il negoziante (l'unico nell'unico negozio al paese) aveva quelle ed erano tutte uguali, solo cambiava la carta colorata e per me la carta magenta, che un tempo mi pareva semplicemente rossa, mi pareva la più bella. Allora speravo che mi pescasse quella con la carta rossa e mi mettevo lì a sperare e a sperare.... A volte non funzionava, ma non ho mai perso la fede, anche perchè se vedeva che rimanevo delusa, il negoziante mi faceva scegliere.
RispondiEliminaE anche adesso, spero nel tuo contrabbando di storie e dolcezze.
SAM
ci proverò, Sam ... e grazie di questa visita, la prima a lasciare traccia. Dà un senso a tutto questo. Un abbraccio forte.
RispondiEliminaRicambio l'abbraccio. :)
RispondiEliminaSAM
Cio' che si perde, non si perde per sempre...
RispondiEliminaabbi fede.
http://www.repubblica.it/persone/2012/01/02/foto/anello_nuziale_carota-27501629/1/?ref=HRESS-17
un inchino. ben trovato signor g.
RispondiEliminaDue caramelle di resto possono tramutarsi in grazia, garbo e leggerezza.
RispondiEliminaAd averne di resti così.
Avere un tuo commento sul mio primo post, dopo ben nove anni. Dà speranza, voglia di esserci ancora fra altri nove e ancora :)
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