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venerdì 22 febbraio 2013

Di risate e lacrime

E' una vita che rido.
Come uomo, unico animale che - pare - abbia questa capacità.
Pure le iene, forse. E non è un bel precedente.

Ricordo risate a crepapelle, quelle che dopo ti fanno male gli addominali.
Con Francesco, al Liceo, quando scrivevamo la rivista "Il Palo".
Con Bernardo, il co-creatore del Tombino.
Stamattina, "Capra senza capretto" in vendita su Amazon a 41.028 euro.

E' una vita che non piango.
Che nemmeno i coccodrilli, così, per dire.
Ricordo lacrime a dirotto, non per cose serie, che quelle che piangi a fare?
Soprattutto per cazzate.
"Un mondo perfetto", con Eastwood e Costner. Quasi mi cacciavano dal cinema.

Ma in certi giorni piangere mi farebbe bene.
E smettere di far ridere, che c'ho un'età.










3 commenti:

  1. Quando non sapevo più piangere stavo da schifo. Adesso va molto meglio. Se piangi va meglio. E spero tantissimo che nessuno faccia sul serio quando dice di voler smettere di far ridere, perchè non c'è un'età per quello. Si smette di ridere e di piangere quando si smette di vivere, quindi si smette di far ridere e di far piangere quando si smette di vivere. E per quello c'è il tempo che ci rimane; cerchiamo di non sprecarlo con regolette limitanti, eh?!!!

    samstile

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  2. L'altra sera ho riprovato a piangere con Million dollar baby, sempre di Eastwood. Niente da fare. Meglio andare sul sicuro, seguendo lo spoglio elettorale oggi pomeriggio :)

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  3. million dollar baby fa piangere anche me... ma lo spoglio sarà meglio, hai ragione...
    samstile

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