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domenica 22 maggio 2016

Niente da carpire

Perché il dentifricio AZ si pronuncia a-zeta? Forse detto come sta scritto suonerebbe male? Ma a chi importa, è un dentifricio, mica un pianoforte, anche se il sorriso di alcuni ricorda una tastiera, con i tasti bianchi e quelli neri insieme. Di sicuro non è uno strumento razzista, forse lo è di più il dentifricio che promette denti sempre più bianchi e allora ci sta proprio pronunciarlo così come scritto, perché è una sorpresa, come quando lessi la storia del cane che doveva tornare a casa e pensavo che era scappato per non finire come rex, che la padrona lo metteva nella lavatrice, o, come cita l'amica di Tarzan, meglio un uomo scimmia oggi che una gallina domani perché è un altro giorno e gallina vecchia fa buon brodo soprattutto se lo mangia qualcun altro mentre tu te la spassi con qualche pollastrella su cui puoi premere i tuoi polpastrelli e lasciarle addosso le impronte digitali che quelle cartacee sono ormai fuori tempo come un fazzoletto, la cui ultima metà è insieme riposo e rivista, quel giornale che quando lo sfogli non è mai la prima volta, come queste strane allitterazioni occasione di letto ho mancato un di, e la mia settimana è corta, come la coperta, una volta scopri i piedi e l'altra la testa e mai l'America, più spesso l'acqua calda, con cui, per la sensibilità, sei costretto a lavare i denti lentamente avendo il tempo di riflettere sul perché il dentifricio si chiama az ma ci ostiniamo a pronunciarlo a zeta...