Piove.
- Me lo presti lo
stesso, il motorino, Federico? Mi vergogno di gironzolare a piedi sotto casa
sua, così faccio finta che passo per caso e vedo se sta là davanti con le
amiche mi fermo un po’.
- Ma che vuol
essere uscita? Lorè, piove.
- E magari da lei
no.
- Lorè, quella, casa sua, sta a duecento metri da qua. Se piove qua, piove pure là.
- Me lo presti o
no?
- Che capo tosta
che tieni, vai, ma ti inzupperai d’acqua.
- Quando mai,
quello mo’ scampa.
…
La pioggia di
oggi, acqua di ottobre, mi ricorda quante volte sono passato “per caso” nel
posto dove volevo andare.
Col motorino,
per non far sembrare fossi lì per lei.
Con le parole
delle canzoni, dette per non dire le mie.
Con i Ti amo ma
non è vero, come puoi pensarlo, ahahahah.
Con i sì che mi
imbarazzano e mi fanno cambiare discorso.
Con le ragioni
dei no che dico per primo per non sentirmeli dire.
E continua a
piovere. E’ stagione, in fondo.
La stagione
dell’amore, che viene e va.
Aspettiamo un
raggio di sole. Aspettiamo un altro entusiasmo che ci faccia pulsare il cuore.
Piove da te? Che
mi faccio prestare il motorino.