Mi piace mettere paletti. Mi sembra che le cose così organizzate riescano meglio.
Non tradisco. Come ho scritto nel post precedente. E mi fa stare bene questa certezza.
Perché non devo riflettere se sia una scelta mia o degli altri.
Non esco se non per lavoro. Che diluvi o ci sia il sole preferisco trascorrere il mio tempo libero nelle cose che mi piacciono, la maggior parte delle quali contempla che io sia solo a casa con i miei hobby. Uno dei quali è leggere, e proprio ieri in un romanzo ho trovato questa frase: il grado di solitudine di una persona si vede dal come sa gestire senza problemi il proprio tempo nelle giornate di pioggia.
Non suono più in pubblico dopo i quarant'anni. Però a quarantacinque mi sto concedendo delle deroghe, per ragioni particolari, perché lo faccio con un amico che non frequentavo da anni, perché è un'occasione particolare. E mi dico che è l'eccezione che conferma la regola.
Esempi ce ne sarebbero molti altri, a parole. Scrivendoli, mi rendo conto che nessuno di questi paletti è conficcato così saldamente. Fossi in un horror, il vampiro starebbe per aprire gli occhi e mordermi.
Perché come al solito è tutta questione di prospettiva.
Come stamattina, che dopo lo shampoo ho notato con piacere che ci sono sempre meno capelli nella vasca, che prima mi lamentavo che me ne cadevano un sacco, invece oggi soltanto qualcuno. Ma nel momento stesso in cui lo pensavo ed ero davanti allo specchio, mi rendevo conto della vera ragione.
Io vedo il mondo in salita, o in discesa... in pendenza, insomma. I paletti li pianto per salire, li metto come punti di appoggio, ma poi vado oltre, se ce la fò. Quindi i paletti è meglio conficcarli bene, bene... e se fossi un horror potrei riscattarmi, magari.
RispondiEliminaSAM
Sisi, i paletti si devono conficcare il più saldamente possibile. Il problema è quando li conficcano a noi :))
RispondiEliminaSe i paletti li conficcano a noi il problema non si pone più. Il problema svanisce, noi deperiamo... e amen. Per evitare che mi si conficchino i paletti io esco solo di notte... e da sola, possibilmente mi sposto nelle selve o sui pendii montuosi disabitati. Funziona.... fin'ora. Non ho memoria di aver mai conficcato paletti a chicchessia... ma forse non me ne sono accorta e quello ( o quella) non hanno potuto farmelo presente.
RispondiEliminaSAM
"Se i paletti li conficcano a noi il problema non si pone più".
RispondiEliminaDipende da DOVE ce li conficcano!! :)))
Ok, ok... non avevo preso in considerazione il dettaglio fisico... fisiologico, volevo dire. Davo per scontato che ai vampiri lo si conficca nel cuore, e immedesimandomi ho preferito pensarmi vampira, piuttosto che ... che non vampira, ecco. Se non siamo un vampiro e ce lo conficcano nel DOVE, il paletto, il problema persiste e semmai si amplifica, ti dò atto.
RispondiEliminaSAM
Che poi la storia del paletto nel cuore per uccidere il vampiro nasce proprio come vendetta per quello che il vero Dracula, detto appunto l'Impalatore, faceva alle sue vittime. Lui si che metteva i paletti
RispondiElimina...non ci avevo mai pensato... che si potesse trattare di vendetta, intendo. Eppure è così lampante. Lo so, mi dovrei preoccupare... non riesco mai a cogliere i nessi più ovii. :(
RispondiEliminaSAM
Invece sei da apprezzare, non c'è nulla di peggio dell'ovvio ;)
Elimina:)
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