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sabato 17 dicembre 2016

No reset, no regret

Resettare.
C'è questa bella parola nuova, che fai, non la usi? Non schiacci quel tasto così invitante?
Cancellare non rende l'idea, manca la ripartenza, il re-set, appunto.
Quel ricominciare da capo dopo aver fatto tabula rasa di tutte le derive emozionali, le passioni viziate, gli inciampi del cuore.
Per tornare a vivere.
Salvo accorgerti che erano proprio le cose che volevi cancellare a far sì, che fra mille ostacoli, ne valesse comunque la pena.
Allora vorresti premere il re-wind.
Ma quel tasto non c'è.
Il vento non torna indietro una volta soffiato, le foglie cadute non si riattaccano più all'albero.
Tornerà primavera, ti dici, e una nuova fioritura.
Tornerà il bel tempo, anche dentro di te.
In fondo anche le stagioni si resettano.
Sarà. Ma se faccio l'anagramma mi esce "estate no". E avanza pure una R, iniziale di rimpianto.

6 commenti:

  1. E in tutto questo, i ragazzini non sanno più cosa voglia dire re-wind...
    Roba da cassette audio, un millennio fa.

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    1. Roba da nastri, immagine evocativa di fiocchetti, regali...
      Invece col laser o addirittura mp3 che vuoi evocare? Star Wars 😄

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  2. Ci sto affogando nel rammarico, nel rimorso, nel rimpianto, nell'impotenza. Ci sarà una rifioritura.. spero.
    Ma per ora mi uccido di memoria impotente. di "avrei potuto", di "chissà se", di cruccio e tormento. E non passa.

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