Sono la porta che si apre
Il telefono che squilla.
Il conforto che di solito non trovi.
La passione algida.
La camomilla.
Il pensiero per poter dormire sola.
La forza per alzarti ancora
e vedere come andrà a finire.
Sono il verso di quella canzone,
l’uomo da paragonare,
l’occhiolino del ciclone.
La sedia da spostare
per farti accomodare.
L’invito ad una festa
per non doverci andare.
L’insonnia prima di partire.
Un bene necessario.
La mappa del tesoro.
La X sul calendario.
Sono quello che non vuoi
e quello che ti manca.
L’ironia.
La poesia.
Il disincanto.
Sono quel che non ti serve.
Perché c’è l’hai già accanto.
Quello che abbiamo accanto ci aiuta ad andare avanti, senza rumore e senza troppe eco, è come un motore silenzioso.. ma se stai male, se qualcosa non quadra, ti accorgi all'improvviso di aver smarrito un bene necessario, un verso su un pezzo di carta, un sorriso che non credevi.
RispondiEliminaO anche un post di un amico che credi di non conoscere. ;)
“Quello che non ho”, cantava un po’ di anni fa qualcuno che se ne intendeva. E che alla fine di una canzone si domandò: meglio lasciarsi o non essersi mai incontrati? Hai ragione, Franco, le risposte vengono facili solo nella sofferenza. C’è chi ci trova persino Dio, che forse aveva già accanto, ma non gli serviva ancora.
RispondiEliminaGrazie di apparire ogni tanto in questo deserto. Come un’oasi o un miraggio ☺️
Appari tu piacevolmente... io non faccio altro che riflettere.. (in tutti i sensi..)
Elimina..e grazie per l'ispirazione... ;)
RispondiEliminaLe ispirazioni sono nell’aria, basta saperle inspirare 😊
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