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venerdì 8 aprile 2016

Terapia di coppia per scrittori

Col passare degli anni si acuiscono le mie insofferenze. Ad esempio.
Amo leggere, ma gli autori che sopporto sono rimasti davvero pochi. È che non appena inizio a sfogliare le pagine di un romanzo entro in competizione con l'autore e, a causa del mio ego smisurato, ritengo di essere più capace io. Il che porta come corollario la frustrazione nel prendere atto che nonostante sia più scarso di me, quello è stato pubblicato e io no. Così prendo il libro e lo sprofondo nell'ultima fila della libreria in una sorta di damnatio memoriae.
Sarebbe indelicato fare qui dei nomi, e non pensate ai soliti tipo Fabio Volo ma solo perché di leggerlo non avevo alcuna intenzione. In quello scomparto punitivo della mia biblioteca si annidano anche autori omaggiati dalla critica, ma stroncati dalla mia presunzione.
Per non parlare poi della musica, ascolto ogni canzone in modo così prevenuto che pure la Bohème mi pare un motivetto da quattro soldi rispetto alle mie stupende composizioni; figuriamoci quindi i vari fantocci che riempiono le attuali classifiche con le loro banalità mentre i miei pezzi languono nel dimenticatoio.
È così per ogni settore in cui io mi sia cimentato, cinema, teatro, politica... È sempre più frequente la riflessione che io meriterei più di tanti altri quella considerazione. Drammi della poliedricità, magari se invece di disperdere il mio innegabile talento in mille rivoli lo avessi impiegato in una sola arte, avrei forse raggiunto i risultati che ritengo di meritare. 
E siccome si è fatto tardi, gli anni sono passati e i migliori dietro le spalle (e sappiamo bene se non si sta attenti cosa ti fa chi è dietro le tue spalle), la consapevolezza del definitivo oblio delle mie creazioni mi porta a invidiare - in senso etimologico, guardare male - chi invece è riuscito ad emergere.
Un vantaggio c'è: che ormai ascolto e leggo soltanto opere di autori geniali. E tutto questo sproloquio era solo per omaggiare la prosa del libro che mi sta accompagnando in questo viaggio in treno. Terapia di coppia per amanti, di Diego De Silva. Uno capace di scrivere, con riferimento all'amante che ha chiamato alle quattro di notte svegliando tutta casa perché voleva raccontargli un sogno:
"Hai partorito l'horror sentimentale che ti ha fatto svegliare sconvolta? Pensi (chissà perché) che il tuo inconscio ti abbia voluto mandare un messaggio indecifrabile che ti ha turbato e di cui vorresti parlarmi? E parliamone il giorno dopo, no? Riaddormentati, oppure alzati, vai a farti un cappuccino di Xanax, un canarino corretto, una canna di passiflora, guardati una televendita: che fai, mi telefoni? Ma sei imbecille? E dimmi, Pulitzer della Discrezione, cosa avrei dovuto fare, risponderti?"
Datemi mille romanzi così, magari letti ascoltando in cuffia pezzi intelligenti come l'ultimo album di Daniele Silvestri, e torno a darvi ragione del non avermi voluto pubblicare.


Scherzo. Ne avete eccome. Faccio queste moine solo perché voglio coccole. E perché altrimenti vi chiamo uno a uno alle quattro di notte...

11 commenti:

  1. fantastico libro :) spassoso.
    il passo che hai messo tu, mi ha fatto sbellicare quando l'ho letto.La chiusa del romanzo però l'ho trovata un po' arronzata :) ma lo perdono perché anche negli altri libri mi è piaciuto.
    ho ascoltato anche io qualche pezzo del nuovo album di Silvestri, molto pregrant :)

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Lo sto leggendo adesso, grazie alla tua dritta vorrà dire che mi fermerò prima del finale 😊

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    3. accidenti, scusa! pensavo avessi già concluso 🙏

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  2. E invece a me piacerebbe un bel po' sapere quali siano gli scrittori che proprio non sopporti.

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    1. Mi successe leggendo Carofiglio, sfruttava un filone (l'avvocato investigatore) sul quale avevo scritto delle cose che nessuno volle pubblicare, secondo me valide. Ma lui, magistrato antimafia, fu pubblicato a scatola chiusa, pur non sembrandomi niente di che. Opinione mia e, quindi, opinabilissima 😊

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  3. Ma sei un genio! Io tifo per te e ti pubblicherei a scatola chiusa!

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    1. Perfetto, Silvana! Proprio le coccole che desideravo... 😊

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  4. Cos'è un canarino corretto?

    Il libro me lo segno, vorrei leggerlo. Il titolo è tutto un programma.

    Potresti mettere la tua musica su youtube, io ti ascolterei. In barba a Puccini e compagnia bella.

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  5. Un uccellino in gabbia eppure ben educato.
    O acqua calda e limone con un goccio di gin. Puoi decidere tu, ambivalente come le macchie di Rorschach 😀

    Il libro merita, come tutti quelli di Diego De Silva, fammelo sapere se leggerai qualcosa!!

    La mia musica? Qualcosa su you tube c'è, ma sotto falsa... nota? 😊 Sono timido, Lisa, lo sai: al massimo organizzeremo un concerto privato, quasi un dialogo...

    Grazie

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  6. Ottima spiegazione, mi piacciono entrambe le interpretazioni.

    Eddai, non fare il timido... dammi il link!

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