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giovedì 6 agosto 2020

Il lampadario





 

La nostra camera da letto, quando ci sposammo, era in realtà ancora quella dei miei. All’epoca lavoravo solo io, guadagnavo quanto bastava a vivere dignitosamente ma senza voli pindarici. Avendo già speso molto per le nozze, preferimmo conservarla ancora per un po’. Io, poi, ci ero affezionato.

Era in puro stile motel anni settanta. Le linee geometriche, le curve ardite e le risalite (il lettone era basso e senza sponde e da piccolo cadevo spesso). Fu solo diversi anni dopo, che la cambiammo prendendone una nuova. Era ormai tempo, e poi la nostra situazione economica era molto migliorata. Così comprò quella che più le piaceva, e io non misi bocca. Aveva accettato per anni di dormire in quella dei miei genitori, ora la decisione doveva essere solo sua.

Fu mia solo quella del lampadario.

Per la verità, andammo insieme a comprarlo, ma quello che volevo io piacque anche a lei e così fummo subito d’accordo. Lo guardavamo insieme, a volte, mentre stavamo sul letto, e pur essendo quasi paccottiglia ci dicevamo che era stata proprio una scelta azzeccata, una delle poche fatte insieme senza discutere a lungo prima. Quando il sole ci si rifletteva, si trasformava in un prisma, e che bell’effetto faceva sulle curve del suo corpo nudo!

Ci ho fatto l’amore con un’altra ragazza, in quella stanza.

Non mi sono venuti in mente significati particolari, un letto è un letto, una camera vale l’altra. Mentre siamo ancora distesi, nudi, in penombra, un raggio di sole filtra dalle imposte socchiuse e attraversa i cristalli del lampadario per poi proiettarsi nella stanza.

“È molto bello”, mi dice lei, guardando il soffitto.

E io ripenso a quella volta, nel negozio, a quell’unica scelta condivisa. Quando mai avrei immaginato che, un giorno, quella luce avrebbe illuminato un corpo che non era il suo.

“Grazie”, le rispondo, fingendo di non aver capito, “è bello anche per me essere qui con te”.

Sorride, mi abbraccia. La risposta le va bene.

Una nuvola copre il sole, il riflesso scompare. Le cose tornano a essere cose, oggetti inanimati, senza passato. Beate loro.


10 commenti:

  1. Ho cose che, anche di casa in casa, si sono succedute a situazioni, ad occhi e mani diverse. Sassi raccolti da qualcuno, travasati da altre mani, incartati e traslocati da altre mani ancora, ma testimoni curiosi.
    E chissà se i déjà vu sono solo nostri, o anche certi lampadari imparano a distinguere.. ;)
    E' vero che, come sottolinei, una luce, un riflesso soltanto, possono ricreare incredibili déjà vu, che mettono in moto sfalsature spazio temporali.

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    1. Sapevo che avresti condiviso queste sensazioni. E sai invece che quando leggevo i post del tuo trasloco pensavo a Traslocando di Fossati? A come avresti descritto tu gli operai che portavano fuori gli amori dai cassetti e dalle scatole di latta...

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  2. Colpisci dritto al cuore, come sempre.
    Questo è uno dei miei racconti preferiti, mi ha riportato a casa dei miei genitori, le camere da letto intatte da quando ho memoria. Il quadro, il cassettone di legno, lo scrigno con le collane di bigiotteria che trattavo come il tesoro più prezioso dei sette mari.

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    1. Le cose non sono mai solo cose. Mentre noi, a volte, vorremmo esserlo. Sono felice ti sia piaciuto, Lisa, c’è molta verità dentro e una persona sensibile come te non poteva non coglierla

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  3. non usi mai una parola di troppo, forse per questo apprezzo le tue parole che restano. Le sento ricche di languore e piene di ritegno.
    massimolegnani

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    1. Non so delle mie, ma le tue sono di sicuro quelle giuste per il mio ego 😉

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  4. Spero che in quel letto anche tua moglie come compagnia aveva il tuo migliore amico.

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    1. Sono certo di no. Non per fiducia, ma perché non ho amici

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    2. Non ricordi? Un giorno mi hai invitato a casa tua. Mi hai fatto vedere tutte le stanze. Anche la camera da letto, e c'era tua moglie con un uomo e tu mi hai detto: "Quella è mia moglie, e l'altro dovrei essere io!"😁

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    3. Invece era il tizio che vendeva i lampadari :)
      Grazie per aver fatto luce sulla vicenda.

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